In prospettiva serviranno ad assicurare la guida autonoma dei veicoli. Ora sono già in grado di dialogare con i mezzi in transito fornendo informazioni sulla presenza di ostacoli lungo la strada, incidenti, veicoli lenti in transito o immissioni improvvise. Con un canale di comunicazione bidirezionale nel quale i veicoli in panne, a loro volta, possono comunicare fermate improvvise o incidenti, o chiede informazioni dettagliate sulla viabilità. La strada del futuro si sperimenta in questi giorni lungo la statale 51 di Alemagna che porta a Cortina d’Ampezzo, dove sono in corso i Campionati Mondiali di sci alpino. Qui, in un tratto lungo 80 chilometri in provincia di Belluno fra Longarone, in faccia alla diga del Vajont, la “perla” delle Dolomiti e il passo Cimabanche al confine con l’Alto Adige, Anas ha realizzato il primo progetto europeo di Smart Road, con un investimento di 27 milioni di euro. Cuore del progetto sono 336 Smart Pole, pali polifunzionali installati da Rti site e Valtellina Spa lungo il tracciato al cui interno è celata una complessa infrastruttura tecnologica. Sono le pietre miliari del terzo millennio, dotate di sensori, telecamere e sistemi di comunicazione wi-fi collegati a una Control Room situata, per l’occasione, nella casa cantoniera Bigontina di Cortina. Quest’ultima funge da centrale operativa della circolazione, che grazie ai pali polifunzionali è in grado di dialogare – grazie a un sistema messo a punto dalla torinese Tecnositaf – con i singoli veicoli in transito dotati di “on board Unit”, computer in grado di elaborare le informazioni in arrivo ma anche di trasmetterne altre alla centrale con la tecnologia CV2X (Cellular Vehicle to Everything) sviluppata dalle aziende Almaviva e Qualcomm.
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GLI SVILUPPI
Le case automobilistiche hanno già cominciato a produrre in serie questi sistemi sui modelli di nuova generazione. Ma Anas, in attesa che le unità di bordo siano disponibili su larga scala, sta lavorando anche al rilascio di una app in grado di ricevere sul proprio smartphone le informazioni in arrivo dalla Control Room attraverso i pali polifunzionali. Questo progetto, destinato a sviluppare le potenzialità della guida assistita, sarà supportato dallo standard 5G quando questo sarà diffuso su tutto il territorio nazionale. «La rete stradale del futuro – in base alla mission di Anas – grazie all’applicazione dei processi di trasformazione digitale, consentirà di ottenere una riduzione dell’incidentalità, un maggior comfort di viaggio, migliori condizioni di traffico oltre che una gestione più efficiente degli eventi straordinari più critici». In sostanza sul display della propria autovettura sarà possibile (grazie al contributo delle aziende Waterview e Filippetti) essere avvisati della presenza di code, cantieri stradali, incidenti, veicoli lenti in marcia e dell’evoluzione delle condizioni meteo. Quando il progetto, ora a livello sperimentale, diventerà operativo, spiega Claudio Andrea Gemme, presidente di Anas e commissario di Governo per l’attuazione del piano straordinario di potenziamento della viabilità in occasione dei Mondiali di sci, «i principali beneficiari di questa straordinaria innovazione tecnologica saranno gli utenti che percorrono quotidianamente queste strade per lavoro o per turismo».
LE ISOLE VERDI
Lungo la Smart Road, inoltre, saranno realizzate ogni 20-30 chilometri delle Green Island, aree al cui interno verrà distribuita energia proveniente da fonti rinnovabili. In queste sedi saranno inoltre previste stazioni di ricarica progettate da Carlo Ratti associati, dove saranno posizionati droni che serviranno a monitorare la situazione lungo il percorso. Perché il progetto Smart Road prevede che lungo la rete gestita da Anas sia sviluppato anche un sistema di controllo delle condizioni dell’intera infrastruttura viaria, grazie a una tecnologia sviluppata con il Mit di Boston e Senseable city lab che consente di verificare costantemente le condizioni di ponti, viadotti e gallerie. In prospettiva, poi, la Smart Road servirà a sostenere il progetto della guida autonoma senza conducente. Un comparto che, secondo le stime di P&S Intelligence, darà vita a un mercato stimato intorno ai 191,6 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 18,4% che in queste settimane sembra in ripresa, dopo avere registrato lo scorso anno una frenata a causa della pandemia. In Europa entro il 2030 potrebbero circolare più di 4 milioni di veicoli a guida autonoma.
L’AMPLIAMENTO NELLA CAPITALE
Per questo, dalla sperimentazione lungo la statale di Alemagna, Anas conta di raccogliere elementi utili per lo sviluppo di altre Smart Road lungo la propria rete viaria: nel progetto rientrano per ora la E45-E55 Roma-Orte, la tangenziale di Catania e la A19 Palermo-Catania, il Grande raccordo anulare di Roma e la A91 Roma-Fiumicino, oltre alla A2 Salerno-Reggio Calabria, con un investimento di 250 milioni di euro. Con l’obiettivo di realizzare entro il 2030 una rete di Smart Road estesa lungo 3.000 chilometri su tutto il territorio nazionale, con un impegno economico di un miliardo di euro. «Anas – dice l’amministratore delegato Massimo Simonini – sta lavorando perché l’Italia per prima in Europa traguardi questo scenario e abbracci il futuro. Un futuro fatto di mobilità interconnessa e sostenibile con infrastrutture all’avanguardia. Perché noi siamo fermamente convinti che dalle infrastrutture, specie in una congiuntura quale quella attuale, passa il rilancio del sistema Paese».
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