Tanto utile per implementare servizi, quanto pesante per l’ambiente, la tecnologia ha bisogno di un cambio di passo per continuare a innovare, con il rinnovamento dei processi atti alla produzione di smartphone, computer, veicoli elettrici, orologi intelligenti e i tanti altri prodotti del settore. Dal cobalto per le batterie alla plastica per componenti e imballaggi, la corda si sta indebolendo e per non rischiare di comprometterla del tutto servono sistemi e materiali più ecologici. La strada è stata già imboccata da molti produttori, con la scomparsa dell’alimentatore e degli auricolari dalla confezione di iPhone 12 (vale anche per chi acquisterà i vecchi modelli) che è stata la notizia più popolare delle ultime settimane sul tema che lega grandi brand hi-tech e riduzione dell’impatto ambientale (nello specifico la scelta di Apple dovrebbe determinare un calo di emissioni di anidride carbonica di poco inferiore al 3%, come si deduce da un report della stessa azienda californiana).
LA STRATEGIA
Una delle soluzioni più battute dai produttori è focalizzata sull’incremento di materiali riciclati, che è uno dei punti più rilevanti dei nuovi laptop di Dell. Le serie Latitude 5000 e Precision 3560 svelate al Ces 2021 (il più importante appuntamento annuale che mostra in anteprima i nuovi gadget che arriveranno sul mercato nel corso dell’anno) integrano bioplastiche provenienti dal processo di fabbricazione della carta, ottenute con la creazione di un inedito biopolimero dagli scarti cartacei. “Dopo la plastica raccolta negli oceani inseriti nei pacchi e la fibra di carbonio riciclata dall’industria aerospaziale, ora abbiamo aggiunto anche la bioplastica nei computer portatili”, ha spiegato Ed Boyd, vicepresidente della divisione design e progettazione di Dell. Una filosofia condivisa da Samsung, attenta a “unire innovazione e futuro inclusivo e sostenibile, che passa dalla riduzione dell'impronta ecologica dei prodotti e dall’incremento delle funzioni di accessibilità”, ha affermato Bruno Marnati, a capo della divisione Audio-Video di Samsung Electronics Italia. In questo senso la visione della multinazionale coreana è attesa dalla svolta rappresentata dal programma “Going Green”, che metterà al centro il comparto audiovisivo tramite piani di sostenibilità a lungo termine come la riduzione dell'impronta ecologica, l’incremento dell'efficienza energetica e un design sostenibile degli imballaggi. Un esempio è l’eco-packaging che allunga la vita delle confezioni grazie alla facilità di assemblaggio che trasformano la scatola in tavolo, mensole o anche in una casetta per il gatto. Già utilizzata per i prodotti più innovativi dell’ultimo periodo (come i tv The Frame e The Sero), il pacco ecologico avvolgerà i tv di punta che saranno lanciati nel corso del 2021, con l’obiettivo di riciclare ogni anno fino a 200.000 tonnellate di imballaggi di cartone. Un aiuto all’ambiente arriverà pure dal Solar Cell Remote Control, il telecomando per la tv che si alimenta a energia solare e che, secondo le stime di Samsung, dovrebbe generare un risparmio di circa 99 milioni di pile AAA nel corso di sette anni. Al di là dei numeri, la bontà dell’accessorio è evidente anche perché, oltre a essere realizzato con plastica riciclata da bottiglie (il 24% del totale), alleggerisce la discarica da rifiuti dannosi per l’ambiente. In dotazione ai televisori sul mercato nei prossimi mesi, il telecomando si caricherà con l’energia dei raggi solari o luci di casa, ma in caso di necessità c’è pure la porta Usb.
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LA SFIDA
Un’altra via gettonata per diminuire gli sprechi riguarda l’acqua, risorsa limitata e da difendere, specie in certi contesti. Poter risparmiare la quantità d’uso dal parrucchiere sarebbe per esempio un buon passo in avanti, che L’Oréal Paris spera di centrare a stretto giro. Nella cornica virtuale della fiera americana, l’azienda leader per fatturato a livello mondiale nel campo della cosmetica ha mostrato prodotti all’insegna della sostenibilità come il Water Saver, un lavatesta che consente di lavare i capelli con il 20% dell’acqua utilizzata in media per ogni lavaggio. Sviluppato insieme all’azienda svizzera Gjosa, specializzata nel risparmio idrico, il recipiente sagomato non sacrifica flusso né pressione ma riduce la velocità dell’acqua a due litri al minuto in confronto agli otto litri assicurati dalla maggioranza dei lavatesta in commercio. Già in uso presso alcuni saloni di New York, Water Saver arriverà in altri punti vendita parigini a febbraio e poi nel resto d’Europa (si può usare anche in casa), con la diffusione che agevolerà un risparmio d’acqua enorme. A proposito di acqua, sapevate che può anche ricaricare uno speaker? Succede con Shower Power, l’altoparlante che permette di ascoltare musica letteralmente sotto la doccia: si fissa tra il soffione e il tubo del braccio doccia, sfrutta il Bluetooth e si alimenta con l’acqua corrente, così non si spegne mai.