Durante il lockdown Luca Tomassini, cofondatore di Vetrya con la moglie Katia Sagrafena, aveva trasformato il suo ufficio, con vista sulla Rupe di Orvieto, in una sorta di set televisivo. «Ero l’unico presente in azienda ed ero collegato con tutti. C’era un silenzio irreale, sentivo solo il frusciare delle bandiere appese sui muri esterni dell’azienda. Una situazione da post esplosione nucleare». Chissà se all’ad dell’azienda definita la Google italiana, leader nello sviluppo dei servizi digitali, è maturata allora l’idea di personalizzare lo smart working con una tecnologia che “materializza” nella stanza di chi ascolta l’ologramma di chi parla. «Intanto possiamo dire che dallo smart working non si torna indietro. La pandemia ha dato enfasi e consapevolezza al mondo del digitale. Abbiamo potuto continuare a lavorare e a studiare grazie alle piattaforme».
In cosa consiste la tecnica dell’ologramma?
«La presenteremo a Expo Dubai 2020 che, nonostante il nome, comincerà a fine ottobre di quest’anno. Si tratta di un sistema di telepresenza olografico 3D per l’Università Luiss Guido Carli di Roma, che permetterà il teletrasporto virtuale di speaker e docenti, Hologram Talks. Expo Dubai rappresenta uno dei più importanti palcoscenici dell’innovazione a livello mondiale e siamo orgogliosi di poter presentare i nostri servizi contribuendo alle iniziative di alto valore divulgativo programmate dall’Università Luiss. Inoltre verrà lanciato anche il Leading an Orchestra, un sistema di direzione d’orchestra di musica digitale a distanza con una bacchetta wireless. Sostanzialmente realizzeremo quello che già nei film di Star Wars era stato immaginato. Come sempre i film visionari anticipano qualcosa che sembra impossibile ma poi ci pensano la scienza e la tecnologia a realizzar».