Diceva Voltaire: «È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria». Erano un altro secolo e un altro mondo. Non ancora oggi, non del tutto almeno, ma domani, infatti, per viaggiare basterà stare seduti in casa. Saranno i nostri sguardi a correre, i nostri ologrammi a spostarsi, forse le nostre fantasie a farsi paesaggio. È questione di tecnica e tecnologia, costumi, mercato. E di filosofia. Perché se prima era il viaggio ad essere ritenuto più importante…
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